Abstract

Dall’inizio del XX secolo fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale, l’opera dei grandi poeti italiani Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi è oggetto di interesse da parte dei traduttori e dei critici letterari polacchi. Stupisce il fatto che questi ultimi (a cominciare da Snowacki e dal polonista austriaco Otto Forst de Battaglia) cerchino di forzare una lettura politica del pensiero dei due poeti portando in primo piano in particolare gli aspetti patriottici e l’impegno politico dei due poeti italiani e mettendo in ombra altri aspetti, ben più centrali, della loro poetica. Nonostante la specificità di una lettura inevitabilmente semplicistica, in particolare per Leopardi si può parlare del momento più alto della sua ricezione da parte della critica polacca.

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