Abstract

L’intelligenza artificiale (IA) ha compiuto recentemente un’evoluzione radicale, passando dai sistemi esperti, dove gli umani impartivano regole esplicite, a sistemi di apprendimento automatico, dove l’IA analizza grandi quantità di dati per dedurre relazioni statistiche. Questo cambio di paradigma rimane poco noto al grande pubblico. L’articolo analizza la natura di questa “intelligenza aliena”, così denominata per il suo modo peculiare, e in parte oscuro per gli esseri umani, di processare informazioni. A partire da queste caratteristiche, si esplorano tre potenziali questioni emergenti dall’uso diffuso dell’IA, sottolineando che ogni innovazione ha conseguenze su equilibri di potere e dinamiche sociali: la sfida del potere e della sorveglianza; quella della qualità della sfera pubblica, infine quella della sostituzione intellettuale e della diseguaglianza. L’articolo si conclude sottolineando la necessità di un profondo esame etico e normativo dell’IA nei prossimi decenni.

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