Abstract

Quando in passato si e esaminato il tema dell’attivita agonistica femminile nel mondo greco, e stato messo in risalto quasi sempre un unico dato: la differente condizione delle ragazze spartane, che godevano di una liberta piu volte criticata e praticavano molti sport, rispetto a quelle ateniesi, dedite unicamente alla famiglia. Questo modo di affrontare l’argomento puo risultare pero riduttivo se non lo si inquadra nel contesto storico-documentale, che offre una visione piu ampia di tutta la problematica. Il presente lavoro parte dall'analisi di due frammenti provenienti dal corposo ritrovamento negli scavi della Metropolitana di Piazza Nicola Amore a Napoli del 2004. Tali frammenti contribuiscono ulteriormente ad attestare la presenza ai Sebasta di Napoli di competizioni di corsa riservate alle ragazze e offrono anche l’occasione di analizzare il tema piu volte affrontato dell’agonistica femminile nel mondo greco romano. Per affrontare l’annosa questione della possibilita di una partecipazione femminile agli agoni sportivi, vengono esaminate le testimonianze, epigrafiche e non, che permettono di determinare le specialita in cui le donne sono risultate vincitrici, e di valutare le eventuali differenze, di tempi, luoghi e modi, nella partecipazione alle gare.

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