Abstract

Renato Bordone, Le «élites» cittadine nell'Italia comunale (XI-XII secolo), p. 47-53. I principali quesiti dell'attuale dibattito storiografico sul movimento comunale in Italia riguardano la composizione sociale della classe dirigente ; solo un rilevamento sulle singole presenze di personaggi e di famiglie e sul complesso dei partecipanti al governo comunale consente tuttavia di valutare la natura e i comportamenti delle diverse componenti cittadine : per queste ragioni il metodo prosopografico si dimostra strumento indispensabile per restituire con precisione e con valore statistico i connotati di una società cosi complessa e articolata. Le famiglie dei magistrati, anzitutto, e, con lo specializzarsi délia documentazione, anche quelle dei testimoni agli atti politici dei comune rappresentano l'oggetto della ricerca, articolata possibilmente per segmenti temporali che con- (v. rétro) sentano anche una visione « Orizzontale » degli sviluppi della classe di governo ; al fine di cogliere la specificità - qualora esista e sia percepibile - di ciascuna famiglia occorre poi determinarne la genealogia, la consistenza patrimoniale, l'attività dei singoli membri in campo politico-istituzionale, le eventuali prerogative signorili, l'occupazione professionale. Dal confronto delle diverse situazioni sarà cosi possibile individuare mobilità e ricambio politico all'interno della complessiva società comunale.

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