Abstract

Piero Bevilacqua, La transumanza in Calabria, p. 857-869. L'economia della transumanza in Calabria, corne in tante altre regioni del bacino del Mediterraneo, ha origini remote, ed è strettamente legata aile caratteristiche ambientali e climatiche del suo territorio. La presenza dei rilievi montani alternati agli spazi delle pianure e delle valli, la coesistenza - a distanze relativamente brevi - di boschi e praterie negli altipiani (Sila, Serre, Aspromonte) e di terre utili per il pascolo invernale lungo il mare hanno potentemente favorito taie forma di allevamento. È tuttavia nel centro della regione, fra l'altopiano della Sila e la pianura granaria del Crotonese, che si insedia la forma più significativa e duratura di transumanza : al punto che ai primi del XVII secolo si pensa di istituirvi una Dogana simile a quella operante nel Tavoliere di Puglia. In quest'area, sempre più nettamente, è stata l'economia latifondistica della pianura ad organizzare i flussi della transumanza in stretta connes- (v. rétro) sione con le rotazioni agrarie dell'azienda a grano. E qui essa ha conosciuto una propria vitalità produttiva, fra la fine del '700 e gli ultimi decenni dell'800 : fino a quando, cioè, l'espansione delle colture arborate, le bonifiche, le recinzioni e le trasformazioni agrarie della pianura non le hanno sottratto gli antichi spazi e le convenienze economiche.

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