Abstract

Questo contributo mette in luce la molteplice funzione politica di uno schema agiografico centrale nella rappresentazione della giovinezza di Bernardino da Siena: il suo servizio durante la peste del 1400 presso l’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena. La memoria di questo episodio si prestava ad essere utilizzata tanto dall’Osservanza minoritica quanto in diversi contesti locali. In questo racconto Bernardino è presentato come capace di rispondere ai bisogni della città non solo attraverso le proprie virtù, ma radunando altre persone e convincendole a impegnarsi per il bene comune, anche a rischio della propria vita. L’episodio, così come è raccontato dagli agiografi, incorpora la prima predica fatta dal giovane Bernardino (ancora laico) ai membri della confraternita dell’Ospedale. Il testo indica programmaticamente la necessità per i laici di anteporre il <em>bonum commune </em>al <em>bonum proprium</em> e delinea un ruolo di leadership dei frati dell’Osservanza nel cuore delle città. Inoltre, se a Siena la memoria della peste del 1400 serviva a sottolineare il rapporto tra il santo e le istituzioni della città, la raffigurazione di tale episodio in alcuni affreschi dipinti a Lodi nel 1476 non soltanto veicolava un modello di spiritualità laicale ma serviva a promuovere e legittimare la riforma ospedaliera in corso a Lodi.

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