Abstract
Il contributo offre una lettura interpretativa della novella Un’osteria di Federigo Tozzi, (incentrata sulla figura di una giovane maestra elementare in un borgo rurale romagnolo), partendo da una breve rassegna introduttiva sul contesto sociale, legislativo e culturale in cui la vicenda narrata si inserisce. Pur dimostrando di conoscere ampiamente le condizioni lavorative e di vita degli insegnanti elementari tra Otto e Novecento, la narrazione tozziana si distingue per fare del dato storico e culturale l’allegoria di una situazione esistenziale totalizzante e intrinsecamente tragica, che come di consueto nel senese non ammette possibilità di salvazione o fuga.
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