Abstract

La riflessione bioetica, organizzata in disciplina istituzionalizzata, ha dato un rilevante contributo all’identificazione delle criticità della tradizionale relazione di cura in chiave paternalistica, che vede il paziente come destinatario passivo di decisioni sulla propria salute e sulla propria esistenza. Le diverse vie, che la bioetica ha percorso nel definire l’attuale modello di cura in cui il paziente ha il diritto di esercitare la propria autonomia, si sono arricchite della visione femminista e dell’etica della cura. La bioetica femminista ha messo in luce la necessità di una configurazione del paziente come soggetto calato nella concreta dimensione del vivere, con le sue differenze e le sue specifiche esigenze. Dando voce alle specificità della condizione femminile ha posto le basi per una generale riconfigurazione della categoria dei soggetti vulnerabili in medicina. Nel presente contributo, si cercherà di percorrere i principali passaggi di questo percorso di analisi.

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