Abstract

Nel lavoro si presenta la figura del frate vallese Giuliano Palazzolo attraverso quanto fino al 1974 è stato pubblicato sul religioso e sulla sua attività letteraria: in quell’anno da Domenico Cernecca e, quasi vent’anni prima, nel 1950 – anno della morte del Nostro – da Enrico Rosamani. Un piccolo contributo a quanto già offerto dai succitati studiosi è il risultato delle ricerche condotte nel 2010 presso l’Archivio della Curia Generale dei Frati Minori di Roma, dove il Francescano ha trascorso lunghi anni della sua vita, fino alla morte, e che qui trovano per la prima volta pubblicazione. I componimenti analizzati sono stati scritti tra il 1906 e il 1932. Si tratta di due poemetti in dialetto istroveneto, due dialoghi celebrativi in versi, in dialetto vallese, e un bozzetto breve, anch’esso dialogato, con strofe in italiano, in dialetto, e una conclusione in latino maccheronico. In tutti si può cogliere il tono gnomico morale, ma anche argutamente frizzante, che animava la personalità del Palazzolo, uomo intriso di profonda cultura umanistica e dotto latinista, la cui produzione letteraria resta ancora in gran parte da scoprire.

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