Abstract
Come sottolinea il geografo Dematteis (2008, p. 62) la rappresentazione geografica vera dei patrimoni culturali deve tener conto dei “processi attraverso cui tali patrimoni si generano e si riproducono (…) non tanto come risorsa fossile da conservare, quanto piuttosto come risorsa rinnovabile”. In questa prospettiva, le geotecnologie costituiscono un medium essenziale per attribuire valore prospettico allo heritage culturale inteso come un’espressione dinamica del milieu. Partendo da tali considerazioni, il presente contributo sofferma l’attenzione sulla Puglia, regione con un heritage culturale quasi totalmente privo di figurabilità sino alla fine del XX secolo sia a scala locale, sia a scala sovralocale che, nel corso del XXI secolo, grazie al lavoro di regia dell’Ente Regione, approda alla costruzione di “CartApulia” (Carta dei Beni Culturali), un Sistema Informativo Territoriale integrato che non solo permette di rappresentare, leggere e percepire la complessità dello heritage culturale pugliese, ma costituisce uno strumento prezioso per sancire il passaggio da ‘periferia dominata’ a ‘periferia che conta sulle proprie forze’. Dematteis, G., (2008). Luoghi vissuti, luoghi inventati: la diversità geografico-culturale come risorsa rinnovabile. In Bertoncin, M., Pase, A. (a cura di). Pre-visioni di territorio. Milano, Angeli, pp. 54-70. http://cartapulia.it/ Dematteis, G., (2008). Luoghi vissuti, luoghi inventati: la diversità geografico-culturale come risorsa rinnovabile. In Bertoncin, M., Pase, A. (a cura di). Pre-visioni di territorio. Milano, Angeli, pp. 54-70. http://cartapulia.it/
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