Abstract
Il contributo analizza le tre recenti sentenze del Tar Lazio che hanno vagliato la legittimità delle ordinanze di precettazione emanate dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in occasione degli scioperi nazionali del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale proclamati nella seconda metà dello scorso anno. Pur essendo state pubblicate nello stesso giorno, per mano del medesimo estensore, le pronunce si segnalano per l'esito divergente, avendo la prime due confermato la validità del provvedimento ministeriale e la terza disposto il suo annullamento per l'insussistenza dei requisiti di necessità ed urgenza che autorizzano l'intervento d'ufficio dell'organo politico, ai sensi dell'art. 8, l. 146/1990. A fronte dell'ingerenza sempre più frequente dell'autorità pubblica nella gestione del conflitto, le decisioni in esame permettono di riflettere sulla controversa dialettica tra diritto di sciopero e potere di precettazione, in una temperie culturale che sembra aver spostato l'intervento repressivo dell'autotutela collettiva dall'eccezionalità alla fisiologia delle relazioni sindacali.
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