Abstract

Don Luis Carrillo y Sotomayor, nella sua Décima (stupendo quadro poetico), riesce a mostrare in versi il senso profondo delle locuzioni latine: ut pictura poesis e concordi lumine maior e, allo stesso tempo, elevare la bellezza umana della sua dama a magnificenza celestiale grazie a sfumature pittoriche singolari accompagnate dal gusto descrittivo neopetrarchesco. Perfetta rappresentazione del genere del ritratto “a lo divino” in poesia, questa decima è più di una tavolozza di colori: è un gioiello che unisce arte e letteratura.

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