Abstract

Attingendo ai resoconti di sei americani adolescenti che si recarono in Europa nel periodo interbellico, questo articolo sostiene che le maggiori tendenze del turismo di massa, come l’estensione del viaggio anche al di là dell’élite europea e l’inclusione delle donne, si intreccino con le preoccupazioni degli americani nei confronti dei giovani e della cultura giovanile negli anni tra le due guerre. Un esame delle pubblicazioni rivolte agli americani della classe media dimostra come i contemporanei vedessero il viaggio come un modo per mitigare le ansie riguardo alla propria età, al nazionalismo e l’internazionalismo. Una lettura attenta della scrittura dei giovani rivela che mentre le giovani donne americane crescevano in un periodo in cui le preoccupazioni riguardanti la gioventù e la sessualità delle giovani donne erano alte, il loro genere e la loro età risultavano cruciali per l’interpretazione delle loro esperienze sociali e politiche all’estero.

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