Nell'estate del 1797 all'età di 27 anni e periodo che coincide con gli inizi dei disturbi uditivi, il musicista contrae una infezione, un tifo addominale dal quale non si riprenderà più completamente, con reiterati disturbi gastrointestinali negli anni a venire. Solo nel ottobre 1802 Beethoven ammette la propria sordità, accompagnata da acufeni, una patologia che avrebbe interessato prima l'orecchio sinistro, poi quello destro, e che sarà progressiva, sino alla sordità completa. Le cure cui verrà sottoposto saranno le più diverse, ma verosimilmente tutte inutili, Beethoven sarà un paziente sui generis, che fa di testa propria, ignorando le prescrizioni dei medici, bevendo molto vino e molto caffè, e non rispettando i dosaggi dei medicinali. Poco risolvono anche i cornetti acustici, applicati a lungo solo all'orecchio sinistro, perché, il destro è già completamente sordo. Viceversa per aumentare l'intensità dei suoni si serve di uno strumento ingombrante, una specie di coperchio di legno che mentre suona interpone tra sé e il pianoforte come cassa di risonanza. Nel 1822, alla prova generale del Fidelio non sente assolutamente nulla di ciò che si canta sulla scena. Nel maggio 1824, al termine di un concerto, una cantante deve prenderlo per le spalle e voltarlo verso il pubblico perché, si renda conto che lo stanno applaudendo freneticamente. Nel 1825 compaiono i segni dell'interessamento epatico con una ematemesi che origina verosimilmente da varice esofagee. Nel 1826 le condizioni generali peggiorano compaiono coliche addominali, diarrea, ittero, e l'asche richiede numerose paracentesi con aspirazione sino a 14 litri. Il 27 marzo del 1827 Ludwig van Beethoven muore, e due giorni dopo ventimila persone seguiranno il feretro; tra i presenti Franz Schubert, ignaro che appena un anno dopo riposerà vicino a Beethoven. Sulla sordità di Beethoven non si è giunti a conclusioni definitive. Otosclérosi, un'affezione dell'orecchio interno, una degenerazione del nervo acustico, una forma post-infettiva come nel tifo addominale, una improbabile degenerazione di origine luetica, un morbo di Paget. Dai reperti autoptici appare molto probabile che la morte del musicista possa essere addebitata ad una malattia epatica, dato che all'esame autoptico questo organo risulta molto più piccolo del normale e molto poco elastico; inoltre ambedue i reni appaiono infiltrati da un liquido marrone e opaco e i calici renali appaiono calcificati. È forse “merito” della sordità se Beethoven ha così interiorizzato la sua vis creativa da vedere aumentata la propria percezione della rappresentazione corticale dei suoni.
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