Abstract

Il presente contributo propone un’analisi de «La donna italiana: giornale politico-letterario», periodico pubblicato a Roma nel 1848 ad opera di Cesare Bordiga. Il giornale – edito per soli 24 numeri, dal 22 aprile all’11 novembre dello stesso anno – nasce con lo scopo di sottolineare l’importanza delle donne nei moti risorgimentali in atto e si muove su una doppia linea, quella politica e quella letteraria: accanto alla cronaca dei rivolgimenti sono presenti poesie, racconti, biografie e aneddoti volti a sollecitare le cittadine e i cittadini a contribuire alla lotta per l’Unità. Tra le pagine del periodico si ritrovano le voci delle poetesse e patriote più famose del primo Ottocento italiano affiancate a quelle di personalità di rilievo come Filippo Meucci e Mazzini. I pensieri e le vite delle donne che collaborano al giornale formano così un catalogo parlante delle donne illustri viventi in un’epoca in cui i cataloghi biografici hanno una specifica funzione civile e formativa. La rivista mette in evidenza, dunque, come l’esaltazione della donna in questa fase della storia unitaria sia un modo per contribuire a costruire l’Italia e contiene diversi elementi di indagine sul contesto culturale della Roma risorgimentale, nonché sul ruolo dello Stato Pontificio nel processo unitario. I compilatori, infatti, sottolineano più volte la parte attiva che Roma ha nei moti e il fatto che la città debba essere considerata la guida simbolica della nazione in quanto rappresentante della gloria passata della Roma Imperiale.

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