Abstract
Il contributo analizza il manoscritto 148 della Biblioteca Oliveriana di Pesaro, che contiene testi in morte di Beatrice ed Eleonora della Rovere (1558), le giovani figlie di Vittoria Farnese. Molti poeti della corte di Urbino (o gravitanti attorno alla famiglia Farnese), tra cui Bernardo Tasso, Bernardo Cappello, Girolamo Muzio e Annibal Caro, parteciparono al compianto. In questo saggio vengono analizzati i testi contenuti nel codice, di cui è fornita un’edizione in appendice. L’ultimo testo della silloge non è intonato alla morte delle due bambine, ma testimonia le dispute letterarie che in quella stagione vivificavano la corte urbinate.
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