Abstract

La diseguaglianza dei redditi e comunemente analizzata e misurata attraverso l’im¬piego di varie misure quali l’indice di Gini, il coefficiente di variazione, l’in¬dice di Theil, la varianza dei logaritmi e altri ancora (Sen, 1970). A partire dagli anni ’90 l’applicazione di tecniche di scomposizione relative, per esempio, all’in¬dice di Theil hanno reso possibile quantificare due diverse componenti della diseguaglianza ovvero la diseguaglianza legata allo sforzo individuale (IRE) e la diseguaglianza dovuta alle ineguali opportunita (IO). Questa seconda componente dipende esclusivamente da fattori esogeni, non controllabili dall’individuo, e, per questa ragione, e considerata una diseguaglianza ingiusta. Alla componente residua della scomposizione e di solito attribuito, invece, il significato di diseguaglianza nello sforzo, ovvero quanto ciascun individuo si e impegnato per raggiungere un determinato obiettivo di successo economico. L’applicazione di questo approccio alle misure di diseguaglianza ha permesso di studiare quale tipo di diseguaglianza prevalga all’interno di un Paese e, soprattutto, quali siano le circostanze esogene che incrementano la disparita nelle opportunita. Il presente lavoro si muove lungo questa linea di ricerca proponendo un metodo per testare il peso relativo delle due componenti e la loro significativita. Tra i fattori esogeni di diseguaglianza, in particolare, ci si propone di analizzare il luogo di residenza e le differenze regionali tra le circostanze determinanti. Come misura di diseguaglianza si e scelto di considerare il Coefficiente di variazione (CV) in modo da ricondurre il test a un problema di Analisi della varianza (ANOVA) a piu vie. Il test viene presentato facendo riferimento ai dati dell’indagine italiana condotta dall’ISTAT sulle condizioni di vita delle famiglie (IT-SILC database, per gli anni 2005 e 2011). La regione di residenza risulta essere un fattore determinante della diseguaglianza di opportunita in Italia e il suo impatto sulla diseguaglianza totale e cresciuto nel periodo analizzato. Inoltre, risulta un fattore chiave anche quando combinato con gli altri fattori determinanti dell’IO.

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