Abstract

Anemadus petruzzielloi n. sp. (Figg. 1-6)
 LOCALITÀ TIPICA. Italia, Campania, Acerno (Sa), Grotta Strazzatrippa, n 598 Cp/SA, 1125 m. DESCRIZIONE. Lunghezza totale mm 2.91-3.30 ♂♂; 3.04-3.20 ♀♀. Corpo bruno con sfumature rossicce; zampe, antenne e palpi di colore rossiccio scuro; antennomeri 3-11 bruniti. Tegumenti coperti uniformemente di pubescenza dorato-rossiccia, breve e mediamente eretta. Capo retrattile, con occhi ben sviluppati; pubescenza breve e coricata sulla fronte, eretta sul clipeo. Antenne moderatamente allungate, gracili, raggiungenti, distese all'indietro, il quarto basale delle elitre. Antennomero 8° più lungo che largo. Lunghezza degli antennomeri nell’holotypus (in mm): 0.151 - 0.138 - 0.171 - 0.131 - 0.171 - 0.118 - 0.151- 0.092 - 0.125 - 0.131 - 0.190 Pronoto trasverso (rapporto larghezza max/lunghezza max: 1.60-1.69 ♂♂; 1.69-1.82 ♀♀) con massima larghezza al terzo basale, privo di impressioni basali evidenti; lati regolarmente arcuati, meno in avanti, angoli posteriori ottusi, arrotondati. Base del pronoto larga quanto la base delle elitre, lievemente bisinuata. Pubescenza del disco dorato-rossicia, breve e mediamente eretta. Scultura a granulosità grossolana con microscultura accentuata. Elitre ellittiche, allungate (rapporto larghezza max/lunghezza max: 0.63-0.66 ♂♂; 0.58-0.62 ♀♀), separatamente arrotondate all'apice, leggermente convergenti nel terzo basale; disco elitrale convesso, spianato lungo la sutura nella metà basale, bruscamente deiscente all'apice. Scultura di tipo "b" (sensu Giachino & Vailati, 1993). Stria suturale presente, ben marcata, subparallela alla sutura elitrale nei 2/3 basali, bruscamente convergente nel terzo distale. Sono presenti tracce, visibili a luce radente nella parte centrale del disco, delle prime due strie elitrali interne. Zampe relativamente allungate; protibie poco ispessite all'apice, prive di rigonfiamento latero-ventrale interno nel maschio, ma, sempre nel maschio, più robuste; meso- e metatibie diritte. Primi tre articoli dei tarsi anteriori dilatati nel maschio, più stretti dell'apice della tibia. Edeago (Figg. 2, 3) grande, allungato, lungo mm 0.93 (0.96 compresi i parameri). Lobo mediano, in visione dorsale, slanciato, a lati paralleli nella parte basale, che si prolungano convergenti verso la regione apicale; questa è priva di setole, subtriangolare e presenta due evidenti espansioni laterali preapicali e un apice subacuminato. In visione laterale il lobo mediano appare con il profilo dorsale concavo, poi sinuato distalmente, con il tratto apicale subrettilineo. Parameri (Figg. 2, 3) robusti, spessi dalla base fin quasi all’apice, in visione dorsale leggermente curvati verso l'interno, poi regolarmente assottigliati e con gli apici subdentati, nettamente rivolti all’interno; le setole, in numero di 5, sono inserite all'apice (1) e sul margine interno (4). Segmento genitale maschile come da Fig. 4. Sacco interno con fanere sclerificate poco evidenti, munito di due sacche dentate mediane da cui si diparte un grosso fascio spinuloso impari, che si divide in due nella metà basale. Genitali femminili (Figg. 5, 6) conformi al modello presentato dal genere. DISTRIBUZIONE ED ECOLOGIA. A. petruzzielloi n. sp. è noto al momento di due sole grotte: la Grotta Strazzatrippa (catasto n. 598 Cp/SA) e la Grotta degli Angeli (catasto n. 588 Cp/SA)

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