Abstract

Abstract: Traditional accounts regard the first-person pronoun as a special token-reflexive indexical whose referent, the utterer, is identified by the linguistic rule expressed by the term plus the context of utterance. This view falls short in accounting for all the I-uses in narrative practices, a domain broader than fiction including storytelling, pretense, direct speech reports, delayed communication, the historical present, and any other linguistic act in which the referent of the indexical is not perceptually accessible to the receiver. I propose a model for the reference of “I” based on the distinction between three functions carried out by indexicals in communication, namely, the anaphoric, perceptual, and phantasmatic functions. The referential mechanism of the phantasmatic “I”, that is, the “I” used in phantasmatic function, is understood as an instance of imagination-oriented pointing exploiting the phantasmatic context , and not the perceptual context relevant in perceptual uses of indexicals. The rule for “I” is revised in light of the perceptual vs. phantasmatic deixis distinction; the resulting rule governing the reference of the phantasmatic “I” allows for a homogeneous treatment of ‘I’-tokens in narrative practices spanning the spectrum from fiction to non-fiction. Keywords : First-person Pronoun; Context; Imagination; Fiction; Indexicals; Narration; L'io fantasmatico. Sull’uso immaginativo del pronome di prima persona tra finzione e realta Riassunto : Tradizionalmente “io” viene trattato come un indicale token-riflessivo speciale il cui referente, il produttore dell’occorrenza, e identificato attraverso la sola regola linguistica e il contesto di proferimento. Questo approccio, tuttavia, non riesce a rendere conto di quei casi in cui “io” appare all’interno di pratiche di narrazione, un dominio piu ampio della finzione e che include lo storytelling , i racconti in discorso diretto e indiretto, la comunicazione differita, il presente storico e ogni altro atto linguistico in cui il referente indicale non e percettivamente accessibile al ricevente. Il modello per il riferimento di “io” qui proposto si basa sulla distinzione tra tre funzioni svolte dagli indicali nella comunicazione: la funzione anaforica, la funzione percettiva, e la funzione fantasmatica. Il meccanismo referenziale dell’io fantasmatico, ovvero del pronome di prima persona usato in funzione fantasmatica, e inteso come una istanza di deissi (o pointing ) orientata dall’immaginazione che sfrutta il contesto fantasmatico, piuttosto che il contesto percettivo rilevante negli usi percettivi degli indicali. La regola per “io” e riformulata alla luce della distinzione tra deissi fantasmatica e deissi percettiva; la risultante regola per il riferimento indicale dell’io fantasmatico permette un trattamento omogeneo delle occorrenze di “io” nelle pratiche di narrazione che pertengono indistintamente alla finzione e alla realta. Parole chiave : Pronome di prima persona; Contesto; Immaginazione; Finzione; Indicali; Narrazione

Full Text
Published version (Free)

Talk to us

Join us for a 30 min session where you can share your feedback and ask us any queries you have

Schedule a call