Abstract

Massimo Marcolin, The Casa d'industria in Bologna during the Napoleonic period : public relief and subsistence strategies, p. 861-877. Durante il periodo napoleonico, un concorrere di eventi (blocco continentale, economia di guerra, abolizione delle corporazioni d'arte) precipita la città di Bologna in una grave crisi economica causando l'incremento della massa degli indigenti. Napoleone cerca di conservare gli strumenti usati dallo Stato pontificio per l'assistenza ai poveri, l'istituzionale (solo per certe categorie) e il privato-parrocchiale (per i poveri in quanto tali), ma impone uno stretto controllo attraverso la Congregazione di carità ed il cooperatore parrocchiale. Visti gli scarsi risultati, istituisce Case di industria sul modello dei f rancesi « dépôts de mendicité ». La Casa d'industria di Bologna (1809) occupa più di duemila persone alla lavorazione della canapa, ma con salario insufficente. Nel corso degli anni si (v. rétro) vengono a delineare le strategie di sopravvivenza del povero che usa la Casa d'industria solo corne estrema risorsa quando la campagna non offre lavoro braciantile. Questa istituzione diviene soltanto una tappa spesso obbligata lungo l'itinerario del povero.

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