Abstract

Il saggio propone una discussione delle evenienze testuali della Cronica di Salimbene de Adam (XIII secolo) relative al regno meridionale e alla sua storia, all'interno di una ricostruzione dello spazio peninsulare italico così come inteso da Salimbene, operazione inedita nella vastissima bibliografia sul frate e la sua opera. Presenze, assenze e ricorrenze testuali, tra cui quella della parola "Italia", hanno fornito indicazioni utili per tentare una riapertura del dialogo tra il testo salimbeniano e alcune delle cronache di area padana dei secoli X-­XIII, e al tempo stesso per sondare la possibilità di comporre le Italie duecentesche in uno spazio unico – ancorché complesso, politicamente frammentato e dispiegato su più livelli – individuabile tra le Alpi e la Sicilia.

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