Abstract

Le conoscenze acquisite dalle scienze del neurosviluppo, in particolare dalla neurobio-logia interpersonale sugli effetti strutturali e funzionali del child abuse, possono stimola-re una riflessione utile ai professionisti impegnati nei servizi di protezione e cura dell'infanzia e adolescenza? Il presente contributo intende esaminare alcune suggestioni offerte da questo interessante corpus teorico che non solo individua le conseguenze sistemiche del child abuse sullo sviluppo, ma anche le variabili riparative di questa espe-rienza sfavorevole. Lo scopo è sostenere la resilience del bambino/adolescente nelle sue dimensioni fondanti lo sviluppo, ambito in cui dovrebbero sempre trovare un'integrazione gli interventi, ma anche la resilience dei professionisti coinvolti, al fine di garantire quella che sembra essere la variabile che maggiormente sostiene l'efficacia degli interventi di cura: il ripristino del senso di sicurezza in un ambiente autenticamente intersoggettivo, partendo dalla premessa che la mente è un complesso sistema sociale.

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