Abstract

Lo scopo del presente saggio è analizzare l'utilizzo del cibo come metodo di ricom-pensa e punizione all'interno del contesto familiare, focalizzandosi sulla pratica della privazione alimentare come misura punitiva nei confronti dei bambini. Nonostante ancora oggi venga attribuita loro una presunta efficacia, tali strategie parentali si rive-lano profondamente dannose per la relazione che i bambini instaurano con il cibo e per la costruzione della loro identità, costituendo un fattore di rischio per l'insorgenza di Disturbi del Comportamento Alimentare. Infine, si sottolinea l'importanza del ri-spetto per i diritti fondamentali dei minori e si promuove un approccio educativo che non si serva del cibo in modo strumentale, dando priorità al benessere generale di bambini e adolescenti.

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