Abstract

L’occupazione celtica dei territori a sud delle Alpi si realizza a partire dal IV secolo a.C. come un fenomeno composito, poco riconducibile ad un modello unitario: si tratta di gruppi di varia provenienza che si insediano in aree differenziate e caratterizzate a loro volta da peculiari vicende insediative pregresse, non ininfluenti nell’avvicendamento con l’elemento gallico e negli esiti che ne conseguono. Il tema è reso ulteriormente complesso dalla situazione delle fonti archeologiche, spesso carenti e in particolare per quanto riguarda gli abitati.

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