Abstract

Questo articolo si propone di descrivere il paradosso determinato dal Covid per quanto concerne l’insegnamento remoto nell’università brasiliana. Con il diffondersi della pandemia la didattica a distanza (DAD) si rivela l’unica opzione in grado di evitare che le attività accademiche degli atenei pubblici s’interrompano. La situazione costituisce un paradosso. Il neoliberalismo egemonico nelle elezioni del 2018 indicava nella DAD uno strumento in grado di ridurre gli investimenti statali destinati all’educazione e di promuovere una sorveglianza ideologica «emancipatrice». Il coronavirus ha messo in crisi tale prospettiva. Si sono rese necessarie, infatti, politiche pubbliche che non smantellassero l’apparato statale, ma che – al contrario – lo rafforzassero. Il blocco sociale al potere, che prima dell’emergenza Covid concepiva la DAD come uno strumento di liberazione dallo statalismo e in grado di sostituire senza scompensi qualitativi l’insegnamento in presenza, si trova – in piena pandemia – di fronte al problema di ripensare la DAD, ormai inesorabilmente associata alla dimensione della reclusione e all’universo della patologia, nonché rivelatasi palesemente inidonea a sostituire le molteplici risorse dell’insegnamento in presenza.

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