Abstract

In his reorganization of the State, Augustus restored the patrimony of values on which the senatorial aristocracy had founded its power in the res publica and he especially ensured the family’s central role. For this purpose he identified behavior exempla in the past of Rome and in his own domus and promoted a series of laws to regulate the public and private life of citizens. His aim was to affect morality and birthrate, but also to create a new ruling class: the homines novi would integrate with the ancient aristocracy through marriages and common descendants and this new senatorial class would operate according to the guidelines that had guided the leaders of the history of Rome.

Highlights

  • Sommario 1Ilcapitalesimbolicodell’anticanobiltànellarestaurazioneaugustea.– 2 La valorizzazione della famiglia. – 2.1 La selezione dei modelli di comportamento. – 2.2 Le Leges Iuliae. – 3 La nuova classe dirigente augustea

  • Università Ca’ Foscari Venezia, Italia. In his reorganization of the State, Augustus restored the patrimony of values on which the senatorial aristocracy had founded its power in the res publica and he especially ensured the family’s central role

  • For this purpose he identified behaviour exempla in the past of Rome and in his own domus and promoted a series of laws to regulate the public and private life of citizens. His aim was to affect morality and birthrate, and to create a new ruling class: the homines novi would integrate with the ancient aristocracy through marriages and common descendants and this new senatorial class would operate according to the guidelines that had guided the leaders of the history of Rome

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Summary

Il capitale simbolico dell’antica nobiltà nella restaurazione augustea

A partire dal 27 a.C., rimasto leader unico, Augusto si accinse a un’articolata operazione di riorganizzazione dello stato, il cui funzionamento era stato compromesso da oltre un secolo di guerre civili. Nell’ambito di tale complesso percorso di recupero della tradizione repubblicana, Augusto accordò uno spazio e una funzione primarie al riconoscimento e alla promozione del codice di valori su cui l’antica nobiltà aveva fondato il proprio potere nella prima e media età repubblicana,[2] ma che nel tempo delle guerre civili aveva subìto una temporanea eclissi.[3] Prima della crisi, in nome del legame tra virtus e honos, la competizione per le magistrature era riservata a quanti disponevano delle virtutes. La tutela del capitale simbolico dell’antica nobiltà esprimeva, in una prospettiva garantista, la volontà del principe di ripristinare gli equilibri sociali e i meccanismi di affermazione propri della repubblica oligarchica, nonostante la posizione di potere individuale ed eccezionale da lui esercitata nello stato. Secondo la linea di condotta dichiarata dal principe, la res publica restituta sarebbe stata amministrata attraverso le norme applicate nel rispetto della tradizione all’interno di ciascuna gens e nello stato il principe avrebbe esercitato funzioni assimilabili a quelle di un pater familias.[7]

La valorizzazione della famiglia
La selezione dei modelli di comportamento
12 Per le virtutes comprese nel modello femminile vedi l’elogio di Claudia
Le Leges Iuliae
La nuova classe dirigente augustea
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