Abstract

La consapevolezza di rappresentare un’antica cultura, nonché una tradizione di resistenza alle varie potenze che di volta in volta si sono affermate in quello spazio, costituiscono oggi probabilmente la principale risorsa della comunità statuale armena. Un elemento di identità che significa per il paese la consapevolezza di rischiare continuamente per la propria sopravvivenza in un contesto come quello del Caucaso esposto a tensioni che si ripercuotono a scala molto vasta. In queste circostanze il territorio armeno appare come un “buffer” tra grandi potenze, ex superpotenze in fasi di declino e potenze regionali in ascesa, che fanno spesso ricorso a espedienti geopolitici – tra i quali il cosiddetto “corridor approach” – per riaffermare posizioni di potere. Una situazione in cui la sopravvivenza millenaria del paese, e della sua straordinaria cultura, appaiono qualche cosa di eroico, che merita l’attenzione di tutta l’umanità. Un fatto ancor più importante considerando che il paese riesce a mantenere un ordinamento democratico, seppure tra varie contraddizioni, e una politica di collaborazione internazionale

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