Abstract

Anche se la recente ricusazione della dottrina della scoperta da parte del Vaticano è davvero benvenuta, il silenzio in merito a qualsiasi responsabilità politica per quelle bolle papali, vecchie di 500 anni, che autorizzavano le potenze coloniali a impadronirsi delle terre indigene, significa che la battaglia è vinta solo a metà. Ancor più negativamente, il fatto che il Vaticano abbia evitato ogni riferimento al collegamento tra i crimini di massa avallati contro i non cristiani e le loro conseguenze, indica che il bersaglio è stato mancato. Le bolle, infatti, sono state emanate dai «rappresentanti di Dio sulla Terra» e una tale negazione implicita è una debolezza strutturale che difficilmente potrebbe completare quella «architettura della riconciliazione» a cui si dice Papa Francesco miri. Questo saggio si propone di rievocare le testimonianze storiche della responsabilità diretta e indiretta del Papato, discutendo le circostanze che sono all'origine dell’organizzazione gerarchica di questo mondo, che ha avuto un impatto non solo sul continente americano ma anche su quello africano, con conseguenze permanenti su generazioni dei suoi popoli e dei loro discendenti nella diaspora.

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