Abstract

Il corpus pittorico ostiense della seconda metà del II sec. d.C. costituisce un insieme estremamente vario. Questa grande diversità, sia tecnica che stilistica, è stata spesso giustificata con argomentazioni “cronologiche”, considerando come più antiche le decorazioni più elaborate e più tarde le pitture più stilizzate. Il presente contributo intende presentare un quadro più articolato, che mostri in realtà la grande ricchezza qualitativa e tecnica delle decorazioni e che permetta di comprendere che la situazione era molto più complessa, e che pitture apparentemente molto diverse sono opera di un medesimo progetto decorativo e condividono lo stesso repertorio, articolato in modo più o meno complesso a seconda del contesto e della committenza.

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