Abstract

Riassunto: con questo articolo ci si è riproposto di mettere a confronto due romanzi italiani entrambi usciti per lo stesso editore nello stesso anno. I due romanzi sono, rispettivamente, Il Piacere di Gabriele d’Annunzio e il Mastro-don Gesualdo di Giovanni Verga. Il confronto tra due autori, seppur così diversi, mostra come lo stesso genere letterario, il romanzo appunto, possa dar voce a sensibilità diversissime espresse narratologicamente dal narratore. Ad esso infatti è affidata, nel romanzo, la funzione di veicolare assieme al punto di vista e alla lingua anche una precisa ideologia e visione del mondo. Il confronto tra i due testi si prefigge, attraverso l’analisi linguistica e narratologica, di mostrare le implicazioni del narratore, della sua prospettiva e della sua lingua, quindi la sua posizione rispetto ai personaggi e alla storia narrata. Vedremo come spesso l’utilizzo delle stesse tecniche sia impiegato con finalità non coincidenti a seconda della concezione estetica implicata. Parole chiave: Gabriele D’Annunzio; Giovanni Verga; Voce narrante; Prospettiva; Tecniche narratologiche.

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