Abstract

Il confronto con l'altro, con i confini, è necessario nello sviluppo per favorire una funzione simbolica. Occorre che la rappresentazione della realtà venga periodicamente destrutturata e ricostruita con materiali nuovi per rimanere soggettivamente significativa. Viene presentato un caso clinico per esemplificare quanto può essere complesso il viaggio nella direzione dell'età adulta, un cammino dall'esito non scontato verso un ignoto che può evocare angosce anche intense. La crisi dell'adolescenza può fare emergere fragilità e ambiguità strutturali preesistenti andando a toccare il delicato equilibrio della per-sona, inevitabilmente in bilico tra un mondo interno ed uno esterno e che non sempre si riconosce quando cerca di rispecchiarsi nelle figure di riferimento.

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