Abstract

Sono passati quasi quarant'anni dall'eliminazione della diagnosi di omosessualità all'interno del DSM da parte dell'APA, ma la popolazione LGBTQIA+ stenta ancora a trovare un adeguato trattamento in ambito clinico, a causa della mancanza di apposite competenze da parte dei clinici chiamati ad accoglierla. Un aggiornamento nella formazione dei futuri psicoterapeuti, che riguardi le nuove forme di famiglia emergenti, le specifiche difficoltà a cui è sottoposta questa parte della popolazione e come queste influiscano nel benessere individuale, familiare e di coppia, pare fortemente necessaria. Data l'estrema rilevanza dell'accettazione o meno all'interno dell'ambiente sociale e familiare per lo sviluppo di un adeguato benessere psicologico nelle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+, l'approccio sistemico-relazionale pare esser quanto mai adatto all'analisi della condizione di questa parte della popolazione nonché alla sua comprensione, dato l'occhio di riguardo da sempre riservato alla complessità dell'essere umano.

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