Abstract

Il fondo librario e le carte di Hubert Jedin sono conservati presso la Biblioteca della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Nel ripercorrere i passi di Jedin negli anni in cui si veniva a formare l'Istituto Storico Italo-Germanico e le vicende conservative dei suoi libri e del suo archivio dopo la sua morte, l'articolo mostra l'importanza di questi fondi per la ricerca sulla storiografia del XX secolo; grazie alla varietà del materiale conservato è possibile soprattutto ricostruire l'ampio network scientifico e il metodo di lavoro dello storico. In particolare, un manoscritto inedito sulla biblioteca di Carlo Borromeo conservato nel Fondo Jedin consente di gettare luce su aspetti ancora poco indagati della sua ricerca, ovvero gli interessi in materia di storia culturale e del libro dello storico del Concilio e il rapporto con Paolo Prodi negli anni in cui entrambi svilupparono i loro studi sui Borromeo.

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