Abstract

La presente ricerca indaga l’atteggiamento dei Visconti e degli Sforza e della popolazione cristiana sottoposta al loro dominio nei confronti degli ebrei tra XIV e il XV secolo, attingendo all’importante patrimonio di fonti costituito dalle opere artistiche.
 Lo studio ha portato alla luce come l’immagine dell’ebreo nella produzione artistica lombarda rispecchi non solo il mutare delle convenzioni stilistiche, ma anche il cambiamento della reputazione degli ebrei presso i cristiani verificatosi nel corso del XV secolo. Il degradarsi dell’immagine degli ebrei nelle raffigurazioni procede infatti di pari passo con l’aumentare dell’ostilità nei loro confronti rilevata all’interno delle fonti documentarie. Mentre fino ad oltre la metà del Trecento gli ebrei, quando identificati iconograficamente, sono raffigurati in maniera realistica, nel corso del Quattrocento si fanno sempre più frequenti attributi negativi, quali il naso adunco, gli abiti stravaganti o esotici, la scarsella e il cappello a punta. Dall’analisi dell’iconografia è inoltre emerso come il peggioramento dell’immagine dell’ebreo preceda, nell’ambito della committenza ducale, l’inasprimento delle norme nei confronti degli ebrei residenti nei domini milanesi. Il cambiamento culturale, anche all’interno della corte ducale, si manifesta dunque in anticipo rispetto a quello politico.

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