- Research Article
- 10.3280/ic2025-307001
- Apr 1, 2025
- ITALIA CONTEMPORANEA
- Domenico Rizzo
- Research Article
- 10.3280/ic307-oa1
- Apr 1, 2025
- ITALIA CONTEMPORANEA
- Alessandro Casellato
Esiste ancora oggi un problema di legittimazione storiografica della metodologia della storia orale nell'università italiana. Non solo la storia orale è poco praticata da chi studia la storia contemporanea, ma anche gli archivi orali già esistenti non sono consultati da ricercatori e ricercatrici che pure sarebbero tenuti a farlo per il tipo di ricerche che conducono. Le sintesi storiografiche recenti di storia dell'Italia repubblicana scritte da autori italiani non fanno uso di fonti orali né fanno riferimento alla storiografia che le ha utilizzate. In Italia non esistono libri che affrontano la storia sociale del Paese nel lungo periodo utilizzando in maniera sistematica le fonti orali. Anche nell'ambito degli ego-documenti usati in storiografia, in Italia le "scritture autobiografiche" (lettere, diari, memorie di gente comune) hanno ottenuto uno spazio di legittimazione molto maggiore rispetto alle fonti orali. Tutto ciò ha almeno tre spiegazioni. In primo luogo, lo scarso sviluppo dei sound studies nella storiografia italiana, le pratiche di ricerca e l'approccio di molti storici italiani dell'età contemporanea, i quali privilegiano la storia politica istituzionale e hanno poco interesse per la storia sociale e per la storia dei soggetti collettivi (le donne, i lavoratori, le periferie). Ma c'è anche un problema legato anche alle condizioni in cui si trovano gli archivi di fonti orali: essi sono poco accessibili e non hanno gli strumenti che ne facilitano l'utilizzo: cataloghi, indici, schede, trascrizioni. Manca, infine, una esperienza collaudata e condivisa di riuso storiografico delle "fonti orali d'archivio", cioè delle interviste fatte da altri, nel passato, a persone e gruppi sociali che non sono più nella disponibilità ricercatori del presente.
- Research Article
- 10.3280/ic2025-307002
- Apr 1, 2025
- ITALIA CONTEMPORANEA
- Michele Colucci
Negli anni della ricostruzione il collocamento assume un'importanza cruciale. Attorno alle regole che stabiliscono le modalità dell'avviamento al lavoro si gioca un conflitto durissimo, che provoca anche ripetuti episodi di violenza. L'agricoltura è uno dei settori più interessati. Nel 1947 un decreto legislativo aveva stabilito l'obbligo dell'imponibile di manodopera in agricoltura, nel quadro di una politica di pieno impiego. La sentenza abolisce tale obbligo, sostenendolo incompatibile con l'articolo 41 della Costituzione, che stabilisce la libertà dell'iniziativa economica privata.
- Research Article
- 10.3280/ic2025-307008
- Apr 1, 2025
- ITALIA CONTEMPORANEA
- Nicola Labanca
L'articolo analizza il volume di Luca Baldissara "Italia 1943. La guerra continua" (2023) nella prospettiva degli studi recenti sulla storia della partecipazione italiana alla Seconda guerra mondiale, e in particolare degli studi sulle origini della Resistenza antifascista. Esso ne mette in rilievo tre punti, relativi: al rapporto fra la guerra, il regime e il Paese; alla visione proposta del 1943 come problema storiografico nella sua completezza e non a pezzi; alla interpretazione della Resistenza degli italiani e delle italiane come Resistenza plurale e non come sola opposizione politica e guerra partigiana. Tale approccio più comprensivo appare opportuno perché il volume, sintesi della storiografia del passato, possa essere imprescindibile per la ricerca futura.
- Research Article
- 10.3280/ic2025-307007
- Apr 1, 2025
- ITALIA CONTEMPORANEA
- Joshua Arthurs
Questa recensione presenta un'analisi critica del libro di Luca Baldissara, "Italia 1943. La guerra continua" (2023). Il recensore mette il libro in discussione con dibattiti storiografici correnti attorno alla caduta del regime fascista, l'armistizio dell'8 settembre, l'occupazione e la liberazione, il collaborazionismo e la resistenza. Inoltre esamina il significato dell'opera nel quadro della politica della memoria italiana.
- Research Article
- 10.3280/ic307-oa2
- Apr 1, 2025
- ITALIA CONTEMPORANEA
- Mirco Carrattieri
La nota parte da due recenti pubblicazioni in lingua inglese sulla Resistenza in Europa per fare il punto sulla storiografia disponibile sul tema e avanzare una proposta tipologica rispetto agli approcci sovranazionali allo studio del fenomeno.
- Research Article
- 10.3280/ic2025-307005
- Apr 1, 2025
- ITALIA CONTEMPORANEA
- Alessandra Gissi
Nel corso del procedimento penale a carico di Carmosina M., il giudice istruttore presso il Tribunale di Milano solleva la questione incidentale di legittimità costituzionale dell'articolo 546 del Codice penale. Attraverso la sentenza 27 del 1975 la Corte costituzionale si pronuncia relativamente al passaggio in cui l'articolo punisce chi cagioni l'aborto di una donna consenziente anche qualora sia stata accertata la pericolosità della gravidanza per il benessere fisico o per l'equilibrio psichico della gestante. La sentenza è un'autentica cesura che dà origine a un "tempo di mezzo", prima del "tempo nuovo" determinato dalla depenalizzazione a precise condizioni introdotta dalla legge 194 del 1978. Il contributo ricostruisce e interpreta questo passaggio cruciale e lo inserisce in una genealogia articolata, considerandolo un evento specifico ma non autonomo.
- Research Article
- 10.3280/ic2025-307004
- Apr 1, 2025
- ITALIA CONTEMPORANEA
- Domenico Rizzo
Il saggio ripercorre il dibattito che, nel secondo dopoguerra, accompagna l'interpretazione dell'articolo 29 della Costituzione in relazione al matrimonio. La norma per un verso afferma "l'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi" e, per l'altro, ammette che la legge possa limitarla "a garanzia dell'unità familiare". Attorno a questa antinomia ruota la persistenza di un assetto familiare gerarchico, previsto dal Codice civile del 1942. A partire da una decisione della Corte costituzionale del 1970, che interpreta l'eguaglianza come precondizione dell'unità, se ne rintraccia l'evoluzione nel decennio precedente, in rapporto alle istanze politiche di riforma del diritto di famiglia.
- Research Article
- 10.3280/ic2025-307003
- Apr 1, 2025
- ITALIA CONTEMPORANEA
- Bruno Bonomo
La sentenza della Corte costituzionale 55 del 1968 sui vincoli di piano regolatore è una pietra miliare nella storia urbana dell'Italia repubblicana. Emessa a meno di un anno dall'approvazione della "legge ponte", segnò una pesante battuta d'arresto lungo il percorso, già accidentato, della riforma urbanistica. L'articolo ripercorre la vicenda giudiziaria che condusse al pronunciamento della Consulta, a partire dalla mobilitazione dei proprietari fondiari di Palermo per sottrarre i propri beni ai vincoli e alle limitazioni imposti dal piano regolatore approvato nel 1962. Dopo aver analizzato il giudizio costituzionale, si ricostruisce l'animato dibattito pubblico che la sentenza suscitò e si evidenziano le molteplici questioni sottese al pronunciamento della Corte, concentrandosi sul nodo politico del rapporto tra proprietà dei suoli e diritto di costruire, e sul connesso bilanciamento tra i principi costituzionali della tutela della proprietà privata e della funzione sociale che essa è chiamata a svolgere.
- Research Article
- 10.3280/ic307-oa3
- Apr 1, 2025
- ITALIA CONTEMPORANEA
- Autori Vari
Immaginari italiani - Cibo e identità - Le città nell'Italia repubblicana: politica, cultura e sport - Culture politiche del lungo Sessantotto - Le Sinistre di fronte al fascismo - Dopo i fascismi - Arte e architettura tra fascismo e antifascismo - Verso la crisi della "Prima repubblica"