Abstract

L’Agenda 2030 approvata nel 2015 pone al centro le persone, per “leave no one behind” e per realizzare una società maggiormente inclusiva, garantendo alle persone con disabilità le medesime opportunità di crescita. Partendo da tali spunti, si intende valutare in che modo i benefici derivanti dall’utilizzo di dispositivi [neuro]tecnologici debbano essere adeguatamente bilanciati con i possibili rischi di un impatto negativo sui diritti fondamentali delle persone con disabilità. Lo scritto si focalizza sulla relazione tra condizione di vulnerabilità e innovazione tecnologica non sostenibile.

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