Abstract

ABSTRACT Nel 1953 Amelia Rosselli iniziò a dedicarsi con determinazione alla poesia e a scrivere quei componimenti che più tardi sarebbero confluiti in Variazioni belliche (1964). Il 1953 fu l’anno in cui morì Rocco Scotellaro – caro amico di Rosselli – e la guerra fredda cominciò a influenzare l’‘atmosfera’ che caratterizzò l’esordio della ‘letteratura dell’era nucleare’. Il personale e il politico si sono sempre intrecciati nella poesia di Rosselli, e questo contributo sostiene che l’ansia nucleare, in aggiunta all’uccisione nel 1937 da parte dei nazifascisti del padre e dello zio di Rosselli, diede una fondamentale impronta al contenuto, allo stile, e alle soluzioni retoriche delle Variazioni belliche. L’articolo, inoltre, argomenta che la malattia mentale di cui la poetessa soffrì negli anni ’70 sia da mettere in relazione con il clima di paranoia dell’era nucleare. Questa circostanza è attestata dalla ‘prosa poetica’ di Storia di una malattia (pubblicata in Nuovi Argomenti nel 1977), la quale pertanto è qualche cosa di più interessante della mera testimonianza d’una ‘insolita’, e individuale, ‘esperienza esistenziale’.

Full Text
Published version (Free)

Talk to us

Join us for a 30 min session where you can share your feedback and ask us any queries you have

Schedule a call