Abstract

[it] La calce come materiale da costruzione ebbe larga diffusione nell’architettura romana della Lombardia occidentale. La presenza di carbonato di magnesio è stata per lo più riscontrata negli intonaci dipinti provenienti dai siti romani di Milano. Il carbonato di magnesio testimonia l’impiego di dolomia per la preparazione della calce e rocce di questa composizione affiorano per esteso nelle Prealpi lombarde: dolomie e calcari dolomitici grigio chiari (Dolomia del Salvatore, Ladinico-Anisico), dolomie grigie, talvolta con ciclotemi (Dolomia principale, Norico). Non sono conservate evidenze di cave o di forni romani in quest’area prealpina: i Romani sfruttarono gli stessi affioramenti dolomitici, situati lungo la sponda orientale del lago Maggiore, affioramenti da cui si produsse calce a partire dal Medio Evo in avanti. 
 I depositi fluvio-glaciali del medio corso del fiume Adda tra Brivio e Trezzo (massi, ciottoli di calcari marnosi, calcari e dolomie che affiorano nel bacino fluviale) furono un’altra fonte medievale e moderna di materia prima, soprattutto per produrre una calce debolmente idraulica (chiamata “calce forte”), ma questo tipo di calce è assente negli intonaci romani.

Highlights

  • Lime as building material was widely diffused in Roman architecture of western Lombardy

  • La sponda orientale del lago Maggiore è interessata, sia nella parte settentrionale sia in quella meridionale, da modesti affioramenti di dolomie del Triassico adatti per la produzione della calce e ubicati in piccoli rilievi collinari, tuttavia ben evidenti nella geomorfologia della riva lacustre (Fig. 2)

  • I corsi dei diversi fiumi che dalle Alpi scendono nella pianura Padana, in particolare quello dell’Adda tra Brivio

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Summary

Roberto Bugini e Luisa Folli

Riassunto La calce come materiale da costruzione ebbe larga diffusione nell’architettura romana della Lombardia occidentale. La presenza di carbonato di magnesio è stata per lo più riscontrata negli intonaci dipinti provenienti dai siti romani di Milano. Il carbonato di magnesio testimonia l’impiego di dolomia per la preparazione della calce e rocce di questa composizione affiorano per esteso nelle Prealpi lombarde: dolomie e calcari dolomitici grigio chiari (Dolomia del Salvatore, Ladinico-Anisico), dolomie grigie, talvolta con ciclotemi (Dolomia principale, Norico). I depositi fluvio-glaciali del medio corso del fiume Adda tra Brivio e Trezzo (massi, ciottoli di calcari marnosi, calcari e dolomie che affiorano nel bacino fluviale) furono un’altra fonte medievale e moderna di materia prima, soprattutto per produrre una calce debolmente idraulica (chiamata “calce forte”), ma questo tipo di calce è assente negli intonaci romani.

La produzione di calce in epoca storica
Le citazioni degli Autori antichi
Le indagini nei siti archeologici
La calce magnesiaca
La calce del lago Maggiore
La calce del fiume Adda
Il trasporto
Conclusioni
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