Abstract
L’intento dell’articolo è quello di analizzare la fortuna iconografica di Santa Edvige duchessa di Slesia e Polonia, figura essenziale nella costituzione identitaria nazionale polacca, nel territorio del Patrimonium Sancti Petri, in particolare a seguito del suo processo di canonizzazione iniziato sotto papa Urbano VI e completato da Clemente IV. L’analisi sarà condotta sulla base delle testimonianze ancora in situ e delle relative fonti bibliografiche ed archivistiche esistenti, mettendole in relazione privilegiata con le più conosciute figurazioni racchiuse nel celeberrimo manoscritto Ludwig XI.7 (Malibù, CA, J. Paul Getty Musem). La predetta dinamica sarà comparata alla consolidata tradizione critico storiografica inerente la primigenia figurazione della Beata Rosa da Viterbo ascrivibile tra la fine del XIII e il primo quarto del secolo successivo, e fin dalle prime attestazioni da configurarsi in chiave antiereticale ed anti eterodossa.
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