Abstract

Il sessismo linguistico è un fenomeno che si manifesta nell’uso di determinati elementi della lingua in senso discriminatorio, dovuto fondamentalmente allo stampo androcentrico che caratterizza la cultura e la società e che si riflette sulla lingua generando disparità tra i generi, emarginazione delle donne e un uso incerto di determinate espressioni. Gli insegnamenti della linguista Alma Sabatini, pubblicati alla metà degli anni ‘80, hanno per la prima volta identificato in maniera sistematica le “dissimmetrie grammaticali” relative all’uso sessista della lingua italiana. Attraverso un’indagine sul linguaggio della stampa e degli annunci di lavoro, Sabatini ha individuato delle categorie relative dell’uso maschile generico e degli agentivi che occultano la presenza femminile e che rappresentano ancora oggi un punto di riferimento fondamentale per l’indagine sul sessismo linguistico in tutti i contesti. Nel presente lavoro si analizza un manuale di italiano come lingua straniera, applicando le categorie individuate da Sabatini, con lo scopo di rilevare i diversi aspetti relativi all’uso sessista della lingua italiana. Dai risultati emerge che praticamente tutti gli indicatori sono rintracciabili nel manuale esaminato, il che da una parte dimostra la validità dello strumento d’analisi e dall’altra la necessità di rinnovare il materiale didattico tenendo presente le indicazioni offerte dalla storica linguista nel suo studio.

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