Abstract

The article identifies the first stages of Borges reception in Italy on the basis of some translations and scattered critical interventions that have been neglected by previous criticism. Attention is devoted to the years between 1927 and 1937, a period when three different translators published Italian versions of four Borges’s poems. These one attest the Italian focus on Borges’ avant-garde poetry as an important representative of innovation in Argentine literature. They are at the same time the oldest translations of Borges’ texts in Europe, all prior to the French translation made by Néstor Ibarra in 1939. The analysis of this material reveals some aspects that allow us to connect these texts to the same cultural context, in which are particularly important (personal and cultural) relationships within the Italian-Argentine comunity.

Highlights

  • The article identifies the first stages of Borges reception in Italy on the basis of some translations and scattered critical interventions that have been neglected by previous criticism

  • Se si parte dalla consapevolezza dell’importanza che assume Borges nel panorama culturale italiano nel secondo Novecento, si può essere tentati per contrasto dall’etichettare riduttivamente come sparute, marginali, irrilevanti o distorte eventuali testimonianze dirette o indirette della sua presenza in Italia nei decenni anteriori e di non leggerle invece come in

  • «Borges y el criollismo urbano de vanguardia: Independencia de la literatura y recreación mítica de la cultura argentina»

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Summary

Premessa

Quando si fanno bilanci di fenomeni di ricezione letteraria si può misurarne il rilievo su parametri diversi, confrontando dati e modalità nel tempo o nello spazio, con attenzione quindi agli sviluppi dinamici che implica la teoria dei polisistemi (Even-Zohar 1990). Se si fa un passo indietro rivolgendo lo sguardo all’orizzonte culturale degli anni Venti e Trenta, e si prende come parametro la circolazione dei primi testi di Borges in Europa, ci si accorge allora che la cultura italiana vi si inserisce con interventi che, pur senza essere né particolarmente precoci né tantomeno profetici, denotano una vitalità e personalità che non possono essere sottovalutate.[2] Sicché, testimonianze già menzionate dalla critica affiancate ad altre finora passate inosservate, di cui si fa un primo resoconto in queste pagine, rivelano l’esistenza di una ricezione iniziale dell’opera di Borges rivolta alla produzione poetica che merita di essere esplorata con maggiore attenzione. Tali puntuali testimonianze spigolate in uno dei principali settimanali di divulgazione letteraria della costellazione pubblicistica dell’epoca, pur essendo esigue e risultanti da uno spoglio ancora incipiente, ci sembrano tuttavia utili per segnalare la concomitanza delle traduzioni raccolte con un dibattito sui rapporti tra cultura italiana e cultura argentina collegabile alla politica culturale fascista in Sud America e in particolare in Argentina

La Fiera letteraria e il giovane poeta Borges
Le traduzioni di Folco Testena
La traduzione di Cesare Maccari
La traduzione di Gherardo Marone
Conclusione
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