Abstract

L'influenza culturale e politica delle teorie sulla concentrazione di povertà e sugli effetti di quartiere negli Stati Uniti è ampiamente riconosciuta dalla letteratura sociologica americana e non solo, ma risulta ancora poco discussa in un contesto scientifico come quello italiano, benché essa si manifesti più o meno consciamente anche in alcuni approcci e programmi politici del nostro paese. Con l'obiettivo di contribuire a innescare un dibattito anche nel nostro ambito disciplinare, questo contributo si focalizza sul più grande esperimento di mobilità geografica e sociale fondato sulle teorie della concentrazione e degli effetti di quartiere, il Moving to Opportunity, nel tentativo di avvia una riflessione critica sulle implicazioni del concetto di concentrazione di povertà e di neighborhood effect quando questi vengono tradotti in politiche e programmi di vasta portata.

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