Abstract

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano è nel pieno di una crisi profonda che ci sta portando dritti verso un disastro sanitario, economico e sociale, già ben evidente in diverse aree interne del Sud. Oggi nei fatti l’universalità, l’uguaglianza e l’equità – i princìpi fondamentali del SSN – sono stati traditi, con inevitabili conseguenze che condizionano la vita quotidiana delle persone. L’attuale quadro, aggravato dalla pandemia, mostra disuguaglianze regionali, carenze di personale sanitario e inefficienze nell’erogazione delle cure. Ma soprattutto non lascia intravedere alcun rilancio progressivo del finanziamento pubblico per la sanità. La spesa sanitaria pubblica rimane al di sotto delle medie europee e OCSE, contribuendo a disallineare l’Italia dagli standard internazionali. Assistiamo ad una vera e propria “frattura strutturale” tra il Nord e il Sud del Paese che si riflette sia nella distribuzione del personale medico e infermieristico che nell’esigibilità delle nuove prestazioni dei LEA. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è un’opportunità per il rilancio dello SSN, ma con le attuali criticità di implementazione rischiamo di indebitare le future generazioni per finanziare un costoso lifting del SSN. La Fondazione GIMBE propone un Piano di Rilancio per “curare le patologie” che affliggono il SSN: 14 punti che rappresentano lo standard per il monitoraggio continuo delle azioni politiche di Governo e Regioni. PAROLE CHIAVE servizio sanitario nazionale (SSN); finanziamento pubblico; disuguaglianze regionali; personale sanitario; livelli essenziali di assistenza; piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR); privatizzazione della sanità.

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