Abstract

Nell'articolo l'autore osserva come il contemporaneo modello d'Europa debba essere riconsiderato data l'assenza di una narrazione politica che lo sostanzi e del venire a meno l'insieme delle istanze che ne giustificavano originariamente l'esistenza. L'Unione Europea si fonda su una storia del no, sulla negazione piuttosto che sull'affermazione: l'Europa non č uno Stato, non č una Nazione, non č un'organizzazione internazionale, non č questo né altro. Proprio a causa di questa identificazione basata sulla negazione l'Unione Europea rimane un corpo politico tronco ed estraneo ai suoi stessi cittadini. L'Europa deve essere oggi ancora concettualmente capita e allo status quo non rappresenta che l'ultima utopia politica sopravvissuta. Per superare questo empasse č necessario muoversi verso la concezione di un realtŕ cosmopolita dell'Europa. Č proprio su questo shift che si concentra l'attenzione dell'autore che discute proprio come questo nuovo sguardo sia indispensabile per comprendere questa forma storica unica di comunitŕ internazionale.

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