Abstract

Attraverso l’analisi dell’inedito carteggio tra la direttrice di biblioteca svizzera Adriana Ramelli e la scrittrice italo-cubana Alba de Céspedes, il saggio propone un’inedita riflessione su due intellettuali protagoniste della seconda metà del Novecento che tessero nel tempo una forte e sincera amicizia. Rappresentanti della stessa generazione, donne coraggiose, fuori dagli schemi, il loro carteggio lascia emergere importanti riflessioni sull’essere donne, intellettuali, professioniste e personaggi pubblici in bilico tra passato e modernità, su quel “confine” spaziale e temporale che, come Gianna Pomata ha ben evidenziato, permette di raccontare con parole nuove la storia delle donne attraverso una cronologia dello stare al mondo diversa da quella maschile.

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