Abstract

Da una decina d’anni, l’espressione Responsible Research and Innovation (RRI) ha fatto la sua comparsa nel lessico della policy europea della ricerca, ad indicare un nuovo approccio per guidare i processi di ricerca e innovazione verso la realizzazione di un futuro desiderabile. Tale approccio si concretizza in cinque obiettivi chiave, tra cui la considerazione della dimensione etica. L’analisi delle motivazioni alla base della RRI e delle sue peculiarità mette in luce che questo approccio intercetta istanze importanti, in particolare la necessità di incentivare una precoce interazione tra riflessione etica, da un lato, e ricerca e innovazione scientifico-tecnologica, dall’altro. Tuttavia, il modo in cui viene concepito il ruolo della riflessione etica all’interno della RRI presenta notevoli limiti, che rischiano seriamente di ridimensionare l’impatto che tale riflessione può avere sui processi di ricerca e innovazione. Tali limiti sono riconducibili in particolare all’approccio top-down tipico della RRI; all’insufficiente approfondimento del significato della componente della dimensione etica maggiormente innovativa e peculiare – quella della riflessione critica sugli impatti sociali della ricerca e dell’innovazione; alla mancata individuazione della specificità del contributo che la riflessione etico-normativa può offrire. Tali limiti emergono sia dall’analisi del modo in cui la dimensione etica viene interpretata nel paradigma RRI e concretizzata dalle istituzioni di ricerca, sia dall’analisi della riflessione e delle esperienze in materia di “etica in laboratorio”. Il bilancio critico si conclude con l’indicazione di alcune aree in cui il contributo dell’etica e dei filosofi morali appare fondamentale.

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