Abstract

La narrazione architettonica dell'appartamento progettato da Le Corbusier e Pierre Jeanneret per il conte Charles de Bestegui in avenue des Champs-Elysées a Parigi che precisa un'immagine della città attraverso la retorica dell'ossimoro e alcune considerazioni di Le Corbusier sul pensiero del filosofo francese George Bataille inducono a più ampie e sempre attuali riflessioni relative allo statuto epistemologico dell'Arte. Da una parte l'Artista, eroe tragico la cui vita è spesa come un sacrificio donato all'umanità alla ricerca di quei mezzi espressivi che consentano di descrivere l'ineffabile, dall'altra l'Arte, unico strumento di conoscenza in grado di raccontare concetti, pensieri e idee quando, oltrepassati i limiti del razionale, alla realtà si sovrappone il mito.

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