Abstract
Questo studio affronta le intricate questioni etiche legate alla definizione dei criteri di idoneità per la partecipazione alle competizioni sportive femminili, con un’attenzione particolare alle atlete intersex e transgender. L’importanza del tema è amplificata dai recenti casi di cronaca sportiva che hanno messo in luce le difficoltà nel conciliare valori essenziali come inclusione, equità, sicurezza, privacy, libertà individuale e coesione sociale, evidenziando l’esistenza di dilemmi etici che non permettono soluzioni prive di compromessi. Il saggio inizia analizzando l’evoluzione delle normative internazionali relative alla partecipazione delle atlete nelle competizioni femminili, concentrandosi in particolare sul ruolo del testosterone come indicatore primario per garantire l’equità. Prosegue offrendo una panoramica delle proposte alternative emerse nel dibattito filosofico-morale, che mettono in discussione l’adeguatezza del testosterone come unico criterio di valutazione. Infine, vengono presentate alcune riflessioni personali dell’autore quale contributo al dibattito. Sebbene il saggio non pretenda di offrire soluzioni definitive, mira a fornire un quadro argomentato delle sfide etiche in gioco, offrendo spunti per una riflessione più approfondita e consapevole.
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