Abstract

Partendo dall'evidenza del ruolo delle forme di finanza innovativa nelle iniziative pubbliche, obiettivo del lavoro sarà indagare sull'applicazione di tale strumenti a quanto forse di più "pubblico" vi è in Italia: la nostra Cultura. Considerate le condizioni di necessità in cui riversa il settore culturale italiano, le Partnership Pubblico-Privato rappresentano interessanti alternative per la Pubblica Amministrazione competente nell'ottica di adempiere ai suoi doveri costituzionali. Cresce la consapevolezza dell'insufficienza della sola finanza statale tradizionale, e con essa il numero dei sostenitori dell'implementazione, anche in cultura, di forme alternative di finanziamento e management.Il Project Financing si inserisce in questo quadro come modalità di finanziamento innovativa e adeguata, ereditata dal sistema inglese e ad oggi utilizzata principalmente per la realizzazione di grandi infrastrutture o riqualificazioni di interesse pubblico. Introdotto nella regolamentazione nel 1998 e successivamente rivisitato, tale strumento è tuttavia stato impiegato efficacemente in un progetto culturale solo nel 2013, in occasione della riapertura del Corpo Centrale di Villa Reale di Monza. Questo lavoro analizza i pro e contro dell'applicazione della finanza di progetto alla cultura, traendo spunto da questo primo caso di riferimento.

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