Abstract
La radice ideologica della violenza sociale risiede nel pensare che i valori condivisi tra i soggetti che appartengono ad un gruppo sociale siano superiori al valore della liberta individuale. Il fatto che la forza attraverso la quale quei valori vengono imposti sia canalizzata attraverso la ritualita elettorale nei regimi democratici e che trovi organizzazione formale nel diritto non ne muta la natura sostanzialmente prevaricatoria. Per ottenere una societa aperta, pluralista e pacifica, l’appartenenza di gruppo va vista come un momento aggregativo liberamente scelto e non come un luogo per la definizione di un’identita collettiva fondativa di un ordine sociale. L’unicita di ogni essere umano e la sola appartenenza unificante e l’unico principio veramente sacro e quello di non aggressione; dovendosi riconoscere alle libere scelte di ciascuno un valore sacro ed intangibile finche non viene lesa la liberta di un altro soggetto. Questo e il vero senso della sacralita della vita: lasciare ognuno libero di scegliere. La violenza sociale di matrice ideologica scomparira solo quando la costruzione identitaria sara riconosciuta come un processo individuale, quando vi sara una vera e propria religione della liberta vista quale tabu insuperabile e quando la coesistenza si fondera sulla mitologia della liberta individuale. Il resto e violenza
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